Raccontano gli appassionati di astrologia che il periodo che si aprirebbe il 22 gennaio 2024 potrebbe coincidere con l’inizio di una stagione epocale e liberatoria, per l’umanità, propiziata dallo “storico” ingresso di Plutone in Acquario. Qualcuno può pensare che siano favolette. Altri studiosi precisano: l’astrologia non determina mai cambiamenti così immediati, attorno a una data-spartiacque. Altri ancora, forse più prosaicamente, fanno notare come i portavoce del potere – anche se non lo ammetterebbero mai – siano attentissimi proprio alla simbologia energetica che presumono sia legata al moto degli astri: del governo Draghi non c’è un solo decreto, avverte Nicola Bizzi, che sia stato emanato in un giorno a caso, senza prima aver dato un’occhiata al cielo. A proposito: ha ben poco di astrologico, l’attenzione che Bizzi (e molti altri osservatori) concentrano sul “fatidico” 2024. Secondo alcuni, è vero, coinciderebbe con la nascita di una nuova “era precessionale”. Ma non si esauriscono qui, le voci sull’ipotetico traguardo in calendario. C’è ben altro, che bolle in pentola.
A partire da quell’anno, infatti, la Terra comincerebbe a essere visitata da presenze diverse, rispetto a quelle abituali, segnalate nel 2020 dalla Us Navy e poi confermate nel 2021 dal Pentagono. Per intenderci, stiamo parlando di entità aliene. Premette il biblista Mauro Biglino: fino a ieri, poteva ancora essere canzonato chi fosse stato accusato di “credere all’esistenza degli Ufo”. Ora, invece, dopo che le autorità militari Usa li hanno finalmente sdoganati (sia pure ribattezzandoli Uap), non è più possibile negarne l’esistenza. Tuttavia, aggiunge Biglino, non ci hanno spiegato cosa sarebbero esattamente, quei velivoli: chi li fabbrica, da dove vengono, chi li pilota. Amici o nemici? Amici, ha detto a fine 2020 Haim Eshed, docente universitario, per trent’anni a capo della sicurezza aerospaziale di Israele. Amici? Sì, ha spiegato il generale Eshed: da trent’anni – ha dichiarato – collaboriamo stabilmente con alcuni di loro, nell’ambito di una Federazione Galattica, con basi condivise sulla Terra, sulla Luna, su Marte e su altri pianeti.
Reazioni, alla sortita di Eshed? Silenzioso imbarazzo, ma nessuna smentita. Pochi mesi prima, Donald Trump aveva ufficialmente annunciato l’esistenza di una non meglio precisata Space Force americana. Nello stesso periodo, il simbologo e massone Gianfranco Carpeoro aveva aggiunto un tassello in più: il rapporto fra extraterrestri ed élite massonica statunitense. Rapporto che, secondo Carpeoro, risalirebbe all’immediato dopoguerra, sotto la presidenza Einsenhower. Uno scienziato come Corrado Malanga, mai tenero con la libera muratoria, di recente è giunto a esporre la seguente congettura: i grandi massoni al potere nel mondo non sarebbero che i burattini-prestanome dei Deva e degli Asura, “divinità” extraterrestri che si contenderebbero segretamente il controllo del pianeta da migliaia di anni, anche attraverso la dialettica politica – essenzialmente fittizia – tra conservatori (Deva) e progressisti (Asura). Complottismo a buon mercato?
Ricostruzioni e interpretazioni che potrebbero apparire ultra-fantasiose, se non fosse per due aspetti: da un lato la strana “disclosure” in corso, con le progressive ammissioni sugli Ufo, e dall’altro le deliranti politiche autoritarie imposte con l’alibi della dichiarata emergenza pandemica. Proprio su questo fronte è facilissimo misurare la distanza (cosmica, è il caso di dire) tra la versione ufficiale e la verità dei fatti. Punto d’arrivo: la schedatura universale, sempre dietro al pretesto sanitario, per arrivare all’estensione anche in Occidente di un tipo di regime sempre più simile a quello cinese, fondato sul “credito sociale”: l’accesso a benefit e servizi condizionato all’obbedienza. Sotto questo profilo, in effetti, riepilogare la vicenda Covid non può che essere illuminante, oltre che desolante. Il 31 gennaio 2020, il governo Conte – in gran silenzio – vara lo stato d’emergenza, mentre la Tv parla dell’epidemia di Wuhan come qualcosa di ancora remoto.
L’Italia non corre alcun pericolo, assicura profeticamente lo stesso Roberto Burioni, star televisiva dei neo-virologi nazionalpopolari. Due mesi dopo, la catastrofe: lockdown, ospedali al collasso, sfilata di camion militari carichi di bare. Il governo Conte, che non ha mai aggiornato il piano pandemico dell’Oms, ignora anche quello “vecchio”, comunque utile. Peggio: impone ai medici di non effettuare autopsie sulle vittime. Il protocollo è increscioso: Tachipirina e vigile attesa. In altre parole: è come se il malato “dovesse” aggravarsi, per poi essere ricoverato solo dopo molti giorni, ormai malconcio. Assistito in ospedale, sì: ma magari fuori tempo massimo. E affidato a medici che – anziché l’eparina – gli somministreranno l’ossigeno, in diversi casi “bruciandogli” i polmoni. Parallelamente: decine di medici, nel frattempo, scovano terapie che paiono efficaci. Ma vengono sistematicamente ignorati, quando non banditi. Il primo, Giuseppe De Donno, l’anno seguente sarà trovato impiccato nella sua abitazione. Con la sua cura (plasmaferesi) aveva salvato 58 pazienti su 58. Costo della terapia: poche decine di euro.
Arriva l’estate 2020, ma la fiction continua: distanziamento e mascherine, Tachipirina e vigile attesa. Tutto pronto per l’annunciatissima “seconda ondata” autunnale, con anche l’introduzione del coprifuoco. Sempre ignorati, intanto, i medici curanti: che hanno messo a punto protocolli con antibiotici e antinfiammatori, idrossiclorochina, ivermectina e diversi altri farmaci (ostacolati in ogni modo). La loro soluzione? Cure precoci a domicilio. Motivo: con terapie somministrate in modo tempestivo, all’ospedale non finisce più quasi nessuno (ma così, addio emergenza). I medici di “Ippocrate” esibiscono un bilancio schiacciante: 60.000 guariti, da casa, senza ricorrere al ricovero. Risposte, dal governo? Zero, nessuna: come se quei medici italiani non esistessero. I media? Tutti allineati all’omertosa verità ufficiale, salvo rarissime eccezioni. Ma il bello doveva arrivare con Mario Draghi: solo continuando a ignorare i medici e i loro risultati sarebbe stato possibile tener vivo il terrore del virus, in modo da vendere il “vaccino” come unica, possibile via d’uscita.
Scontato il successo della prima infornata di inoculi sperimentali: un italiano su due non vedeva l’ora di sottoporvisi, convinto di mettersi al riparo dalla patologia influenzale. Poi c’è stato bisogno di convincere molti anziani, dubbiosi: a questo è servito, anche, l’arruolamento di un generale in uniforme da alpino. Ma i numeri non erano ancora soddisfacenti, per i “vaccinatori”. Così, Mario Draghi ha fatto ricorso all’obbligo, introducendo una sorta di Tso. Vuoi continuare a lavorare? Devi sottoporti all’inoculo, prendere o lasciare. Prime vittime del ricatto: personale sanitario e operatori scolastici. A ruota, dal 15 ottobre tutti gli altri. Nel frattempo, la situazione è degenerata: la farmacovigilanza dell’Ema ora parla di 24.000 morti sospette, correlabili al “vaccino”, e 2 milioni di europei che hanno dovuto ricorrere a cure sanitarie dopo aver ricevuto le dosi. E proprio il carattere ricattatorio del Green Pass, che secondo vari giuristi sarebbe del tutto incostituzionale, ha messo in subbuglio mezza Italia.
Cartina di tornasole: le elezioni amministrative di ottobre sono state disertate da un elettore su due. Le piazze hanno preso a riempirsi, e lo Stato si è abbassato a ricorrere alla violenza per sgomberare i portuali di Trieste, insorti contro il decreto “infame”. In parallelo, molto clamore ha suscitato l’ennesimo suggello simbolico, giusto il 15 ottobre: l’apertura della Porta dell’Inferno (sfortunata opera “maledetta” di Auguste Rodin) alle Scuderie del Quirinale. Come dire: abbiamo in serbo qualcosa di poco piacevole, per i sudditi? Ma attenti: il Green Pass obbligatorio è solo l’antipasto. Lo sostiene Roberto Mazzoni, giornalista che ha seguito dalla Florida le presidenziali Usa 2020, al termine delle quali sarebbe stato “eletto” Joe Biden, con l’aiuto del voto postale e dei computer di Dominion. Elezioni “sporche”: come se si dovesse togliere di mezzo a tutti i costi un politico ostile al Grande Reset, cioè il programma globale candidamente annunciato – in diversi libri – da Klaus Schwab, il patron di Davos. Precisamente: fine delle libertà individuali, in nome di un controllo orwelliano sugli individui.
La “pandemia”? Un’ottima occasione per imporre comportamenti che – senza il terrorismo sanitario – non sarebbero mai stati accettati. Ergo: oggi il Green Pass “vaccinale” (da rinnovare in eterno) non sarebbe che il prologo del “passaporto a punti”, di stampo cinese, destinato agli ex cittadini occidentali, un tempo liberi, quando ancora funzionava la loro pur difettosa democrazia. Incubi? Lo si verificherà presto, data la fretta – più che sospetta – con cui il piano procede. E attenzione: i desiderata di Davos coincidono con l’agenda Onu e con il Green New Deal dell’Ue, propiziato dall’innocente, inconsapevole Greta. Previsione: archiviato il Covid-19, sarà la pretesa “emergenza climatica” ad armare le prossime imposizioni, costringendo le persone a nuove, drammatiche rinunce. Sacrifici che rafforzeranno il dominio dell’élite mondialista fino al punto – paventano i pessimisti – da imporre l’inoculo di nanochip, attraverso cui controllare ogni aspetto della vita di ciascuno, compreso l’accesso alla moneta (solo digitale, a breve).
Allucinazioni distopiche? Non la pensa così Ilaria Bifarini: il Grande Reset, dice l’economista, è pienamente in corso. E con Mario Draghi sta accelerando vertiginosamente. Un colossale test, per vedere fino a che punto è possibile “strapazzare” l’Italia, da sempre paese-laboratorio per i destini dell’Occidente. Paese che, oltretutto, ospita il Vaticano. Appunto, e Bergoglio? Eccolo in azione, il “progressista” Papa Francesco: a fine 2020 ha rifiutato di ricevere Mike Pompeo, confermando la cessione al regime di Pechino del potere di nomina dei vescovi cattolici in Cina. E oggi definisce “un atto d’amore” il fatto di sottoporsi all’inoculo del siero genico sperimentale. Il Pontefice fa coppia con Draghi, secondo cui – testualmente – se non ti “vaccini”, muori (e fai morire anche gli altri). Sottinteso: il “vaccino” per il Covid funziona. Cioè: protegge dal contagio ed evita gli effetti peggiori della malattia. Magari fosse vero: chi si è “vaccinato” continua a infettarsi, anche ammalandosi, e a contagiare il prossimo.
Ammette il ministero della sanità della Gran Bretagna: nelle terapie intensive, sono “vaccinati” quattro pazienti su cinque. Peraltro, il Regno Unito ha somministrato il siero C-19 alla quasi totalità della popolazione. Cosa che i media evitano di ricordare, mentre biasimano la “irresponsabile” decisione di Londra di revocare ogni restrizione. Così i contagi galoppano, scrivono i giornali. Tacendo però sull’altra verità: e cioè che l’epidemia non fa differenze tra “vaccinati” e non. Segno che il “siero magico” è largamente inefficace. Importa a qualcuno, saperlo? Forse sì: c’è una coscienza critica che si sta diffondendo a macchia d’olio, nonostante la censura “cinese” imposta dai social, anche in Italia. Numeri che impressionano un osservatore speciale come Carlo Freccero: l’Istituto Superiore di Sanità ha appena ammesso che il terribile virus avrebbe ucciso – da solo, senza l’aiuto di gravi malattie compresenti – meno di 4.000 italiani, contro i 130.000 classificati “morti per Covid”.
Nonostante questo, però, si accelera: Green Pass obbligatorio. Come se le notizie non esistessero. Come se non esistessero le terapie, né i medici curanti (molti dei quali nel frattempo sospesi, se non radiati). E peggio: sempre per generare ansia sociale, ora si torna a manovrare anche la leva socio-economica. Pur in assenza di vere crisi energetiche, si paventa un inverno spaventoso (guardacaso, come la porta infernale di Rodin). Facile: si rallenta la distribuzione, in modo artificioso, e così i prezzi volano alle stelle. Iper-inflazione, che colpisce ovunque: dal pieno di benzina alla spesa quotidiana. L’obiettivo non cambia, a quanto pare: dopo il panico sanitario, anche l’insicurezza sociale. Per ottenere cosa? Ovvio: un’obbediente sottomissione, sempre in ossequio all’agenda di Davos. Domanda: perché proprio adesso?
Ecco, appunto. Su questo si interroga lo storico Nicola Bizzi, editore di Aurora Boreale e co-autore del fortunato, coraggioso instant-book “Operazione Corona”. Appassionato di archeologia “proibita”, Bizzi vanta anche contatti con il mondo dell’intelligence. E conferma: c’è chi teme che, nel citato 2024, la Terra potrebbe ricevere visite problematiche. L’ipotesi: sarebbero di ritorno le “divinità” che la tradizione eleusina chiama “titaniche”? La letteratura antica le descrive come “sfrattate” dal nostro pianeta 20.000 anni fa, al termine della Titanomachia di cui parla Esiodo. Bizzi prova a leggere tra le righe della mitologia, scovando un dettaglio: non è curioso che la principale vittima del golpe mondiale chiamato Operazione Corona sia proprio l’Occidente, fino a ieri protetto dalla sua democrazia? Nel mirino, in effetti, si ritrovano soprattutto l’Europa, il Nord America, l’Australia e la Nuova Zelanda.
Secondo il mito eleusino, i Titani “atlantidei” venuti da Tau-Ceti generarono una particolare parte dell’umanità, quella occidentale (che secondo questa ipotesi corrisponderebbe, a livello preistorico, all’Uomo di Cro-Magnon). Semplici suggestioni? Nelle Georgia Guidestones si auspica che la popolazione mondiale non superi il mezzo miliardo di unità. Nel 2017, il sito statunitense “Deagel” presentava proiezioni in base alle quali la popolazione occidentale sarebbe stata letteralmente dimezzata. In altri termini, l’Istat ha appena ricordato che l’Italia – perdurante la denatalità che la affligge – potrebbe ridursi a essere un paese di appena 32 milioni di abitanti. Una voce come quella di Fausto Carotenuto (già analista dell’intelligence) nell’attuale direzione del massimo potere riconosce le storiche direttive del Club di Roma: usare l’ideologia “green”, maneggiata dall’oligarchia finanziaria, per contenere la demografia, tagliare e ridurre. Ergo, necessariamente: centralizzare. E quindi digitalizzare progressivamente l’essere umano, per poterlo controllare meglio.
C’è qualcosa di potenzialmente “alieno”, nel piano – a tappe forzate – che parte dallo sfruttamento manipolato del Covid per arrivare al “vaccino” e quindi al Green Pass, cioè al punto di partenza dell’eventuale regime totalitario universale basato sul “credito sociale”, di marca cinese, per ottenere neo-sudditi definitivamente controllabili, in ogni aspetto della loro vita? In tempo di pace, qualsiasi idea meriterebbe un rispettoso dibattito, ma oggi questa possibilità sembra sia esclusa. Il mainstream pratica la più brutale e inaudita delle censure: tutte le ipotesi sgradite vengono classificate “bufale”. Poi c’è chi condanna i cosiddetti complottisti (spesso iperbolici, nelle loro tesi) accusandoli di aiutare involontariamente l’establishment a screditare l’intero pensiero libero. Verissimo, ma a patto che non si dimentichi un dettaglio essenziale: è il potere, in prima battuta, a essere reticente o fuorviante. In assenza di verità accertate, quindi, è scontato aspettarsi anche le illazioni più spericolate.
Discorsi comunque difficili, da affrontare, in un mondo che – direbbe Mauro Biglino – crede ancora che la Bibbia (letta obbligatoriamente sempre e solo in chiave simbolico-teologica) parli del Dio unico dei monoteismi, anziché degli Elohim che avrebbero “fabbricato” con la genetica una parte dell’umanità. Un altro studioso italiano, Riccardo Magnani, ha appena dimostrato che Cristoforo Colombo non solo non ha mai “scoperto l’America”, ma addirittura non sarebbe mai neppure esistito. In compenso, lo stesso ricercatore – in un libro di prossima uscita – si prepara a documentare la sua ultima intuizione: Lorenzo il Magnifico non era italiano, ma americano. Seriamente: Lorenzo, dice Magnani, era di stirpe reale Inca. Sarebbe finito a Firenze (adottato dai Medici) in seguito ai viaggi oceanici intrapresi, almeno mezzo secolo prima, dalla signoria fiorentina. Obiettivo dell’alleanza: fare in modo che a guidare l’Europa fosse l’America del culto solare, scalzando l’oscurantismo varato dalla religione romana violentemente imposta da Teodosio nel quarto secolo dopo Cristo.
Una religione che sarebbe stata “costruita” a tavolino da personaggi come Paolo di Tarso, Giuseppe d’Arimatea, lo storico Giuseppe Flavio e, pare, il filosofo Lucio Anneo Seneca. Uomini forse vicini alla elusiva, potentissima Struttura di cui parla Paolo Rumor nel libro “L’altra Europa”? Un network occulto che reggerebbe ininterrottamente il mondo da 12.000 anni, cioè da quando la civiltà terrestre sarebbe riemersa dalle macerie dopo i devastanti cataclismi di origine stellare ora individuati con precisione dai geofisici. Ergo: quegli oligarchi ante litteram avrebbero ereditato il ruolo dei plenipotenziari precedenti, gli antichi sacerdoti delle “divinità” dotate di astronavi? E quindi: le loro costruzioni – imperi, religioni, ideologie e credenze – sarebbero frutto di manipolazione? La “grande opera” di una super-casta che avrebbe custodito il monopolio della conoscenza? Punti di vista, certo. Supposizioni in libertà. Del resto, ci vollero mille anni prima che qualcuno (l’umanista Lorenzo Valla, in quel caso) svelasse finalmente la reale identità del Lascito di Costantino: un volgarissimo falso, fabbricato per legittimare il potere temporale dei Papi.
D’accordo, si potrebbe obiettare: ma tutto questo che attinenza potrebbe mai avere, con il Covid e il Green Pass? Chi lo sa. Tutte domande destinate a restare in sospeso, scommette qualcuno, fino all’esiziale, fantascientifico 2024. Davvero c’è chi teme – qui e ora – che fra due anni e mezzo potrebbe fare i conti con visitatori indesiderati? Uno studioso come Roberto Pinotti, ufologo di fama internazionale, ripete: i governi non avranno mai il coraggio di ammettere di essere semplici marionette, al servizio di poteri alieni. Letteralmente: poteri esercitati da extraterrestri, stabilmente presenti sul nostro pianeta. E se le ultime indiscrezioni sugli Ufo servissero a preparare il terreno, abituando l’opinione pubblica all’idea di dover affrontare – un giorno – una minaccia spaziale? Cioè: alieni ostili a quelli che (stando a Pinotti) oggi controllano la Terra? E poi: gli eventuali intrusi sarebbero nemici dell’umanità, o solo dell’élite – terrestre e non – che la starebbe dominando da millenni? Comunque sia: se uno pensa all’apocalisse-Covid, non può non domandarselo: perché tutto questo avviene proprio adesso?
Già: perché questa gran fretta di introdurre il Green Pass, il Green Deal, il Green Armageddon? Restiamo coi piedi per terra, implorerebbe il realista: parliamo di cose serie, di contagi e tamponi. Benissimo: i contagi sono larghissimamente asintomatici, ma vengono spacciati per anticamera del ricovero. I tamponi? Non sono affidabili: lo ha detto l’inventore del test Pcr, Premio Nobel, e l’ha ribadito l’azienda che ha brevettato i “cotton fioc”. Il campione biologico prelevato viene “amplificato” troppe volte, facendo emergere le tracce di qualsiasi virus pregresso. Eppure: è proprio l’inattendibile tampone, il “purgatorio” cui è obbligato a sottoporsi, oggi, chi si sottrae all’inoculo genico. Il tutto, senza il minimo senso del ridicolo. E a proposito di serietà: quando “servivano” per creare allarme, i tamponi erano gratuiti. Oggi invece costano un salasso, per il lavoratore medio che deve pagarne 3 a settimana. Con che coraggio, quindi, deridere chi oggi sfoglia libri antichi nel tentativo di scrutare l’enigmatico cielo del 2024?
(Giorgio Cattaneo, 24 ottobre 2021).
Raccontano gli appassionati di astrologia che il periodo che si aprirebbe il 22 gennaio 2024 potrebbe coincidere con una stagione epocale e liberatoria, per l’umanità, propiziata dallo “storico” ingresso di Plutone in Acquario. Qualcuno può pensare che siano favolette. Altri studiosi precisano: l’astrologia non determina mai cambiamenti così immediati, attorno a una data-spartiacque. Altri ancora, forse più prosaicamente, fanno notare come i portavoce del
potere – anche se non lo ammetterebbero mai – siano attentissimi proprio alla simbologia energetica che presumono sia legata al moto degli astri: del governo Draghi non c’è un solo decreto, avverte Nicola Bizzi, che sia stato emanato in un giorno a caso, senza prima aver dato un’occhiata al cielo. A proposito: ha ben poco di astrologico, l’attenzione che Bizzi (e molti altri osservatori) concentrano sul “fatidico” 2024. Secondo alcuni, è vero, coinciderebbe con la nascita di una nuova “era precessionale”. Ma non si esauriscono qui, le voci sull’ipotetico traguardo in calendario. C’è ben altro, che bolle in pentola.
A partire da quell’anno, infatti, la Terra comincerebbe a essere visitata da presenze diverse, rispetto a quelle abituali, segnalate nel 2020 dalla Us Navy e poi confermate nel 2021 dal Pentagono. Per intenderci, stiamo parlando di entità aliene. Premette il biblista Mauro Biglino: fino a ieri, poteva ancora essere canzonato chi fosse stato accusato di “credere negli Ufo”. Ora, invece, dopo che le autorità militari
Usa li hanno finalmente sdoganati (sia pure ribattezzandoli Uap), non è più possibile negarne l’esistenza. Tuttavia, aggiunge Biglino, non ci hanno spiegato cosa sarebbero esattamente, quei velivoli: chi li fabbrica, da dove vengono, chi li pilota. Amici o nemici? Amici, ha detto a fine 2020 Haim Eshed, docente universitario, per trent’anni a capo della sicurezza aerospaziale di Israele. Amici? Sì, ha spiegato il generale Eshed: da trent’anni – ha dichiarato – collaboriamo stabilmente con alcuni di loro, nell’ambito di una Federazione Galattica, con basi condivise sulla Terra, sulla Luna, su Marte e su altri pianeti.
Reazioni, alla sortita di Eshed? Silenzioso imbarazzo, ma nessuna smentita. Pochi mesi prima, Donald Trump aveva ufficialmente annunciato l’esistenza di una non meglio precisata Space Force americana. Nello stesso periodo, il simbologo e massone Gianfranco Carpeoro aveva aggiunto un tassello in più: il rapporto fra extraterrestri ed élite massonica statunitense. Rapporto che, secondo Carpeoro, risalirebbe all’immediato dopoguerra, sotto la presidenza Einsenhower. Uno scienziato come Corrado Malanga, mai tenero con la libera muratoria, di recente è giunto a esporre la seguente congettura: i grandi massoni al
potere nel mondo non sarebbero che i burattini-prestanome dei Deva e degli Asura, “divinità” extraterrestri che si contenderebbero segretamente il controllo del pianeta da migliaia di anni, anche attraverso la dialettica
politica – essenzialmente fittizia – tra conservatori (Deva) e progressisti (Asura). Complottismo a buon mercato?
Ricostruzioni e interpretazioni che potrebbero apparire ultra-fantasiose, se non fosse per due aspetti: da un lato la strana “disclosure” in corso, con le progressive ammissioni sugli Ufo, e dall’altro le deliranti politiche autoritarie imposte con l’alibi della dichiarata emergenza pandemica. Proprio su questo fronte è facilissimo misurare la distanza (cosmica, è il caso di dire) tra la versione ufficiale e la verità dei fatti. Punto d’arrivo: la schedatura universale, sempre dietro al pretesto sanitario, per arrivare all’estensione anche in Occidente di un tipo di regime sempre più simile a quello cinese, fondato sul “credito sociale”: l’accesso a benefit e servizi condizionato all’obbedienza. Sotto questo profilo, in effetti, riepilogare la vicenda Covid non può che essere illuminante, oltre che desolante. Il 31 gennaio 2020, il governo Conte – in gran silenzio – vara lo stato d’emergenza, mentre la Tv parla dell’epidemia di Wuhan come qualcosa di ancora remoto.
L’Italia non corre alcun pericolo, assicura profeticamente lo stesso Roberto Burioni, star televisiva dei neo-virologi nazionalpopolari. Due mesi dopo, la catastrofe: lockdown, ospedali al collasso, sfilata di camion militari carichi di bare. Il governo Conte, che non ha mai aggiornato il piano pandemico dell’Oms, ignora anche quello “vecchio”, comunque utile. Peggio: impone ai medici di non effettuare autopsie sulle vittime. Il protocollo è increscioso: Tachipirina e vigile attesa. In altre parole: è come se il malato “dovesse” aggravarsi, per poi essere ricoverato solo dopo molti giorni, ormai malconcio. Assistito in ospedale, sì: ma magari fuori tempo massimo. E affidato a medici che – anziché l’eparina – gli somministreranno l’ossigeno, in diversi casi “bruciandogli” i polmoni. Parallelamente: decine di medici, nel frattempo, scovano terapie che paiono efficaci. Ma vengono sistematicamente ignorati, quando non banditi. Il primo, Giuseppe De Donno, l’anno seguente sarà trovato impiccato nella sua abitazione. Con la sua cura (plasmaferesi) aveva salvato 58 pazienti su 58. Costo della terapia: poche decine di euro.
Arriva l’estate 2020, ma la fiction continua: distanziamento e mascherine, Tachipirina e vigile attesa. Tutto pronto per l’annunciatissima “seconda ondata” autunnale, con anche l’introduzione del coprifuoco. Sempre ignorati, intanto, i medici curanti: che hanno messo a punto protocolli con antibiotici e antinfiammatori, idrossiclorochina, ivermectina e diversi altri farmaci (ostacolati in ogni modo). La loro soluzione? Cure precoci a domicilio. Motivo: con terapie somministrate in modo tempestivo, all’ospedale non finisce più quasi nessuno (ma così, addio emergenza). I medici di “Ippocrate” esibiscono un bilancio schiacciante: 60.000 guariti, da casa, senza ricorrere al ricovero. Risposte, dal governo? Zero, nessuna: come se quei medici italiani non esistessero. I media? Tutti allineati all’omertosa verità ufficiale, salvo rarissime eccezioni. Ma il bello doveva arrivare con Mario Draghi: solo continuando a ignorare i medici e i loro risultati sarebbe stato possibile tener vivo il terrore del virus, in modo da vendere il “vaccino” come unica, possibile via d’uscita.
Scontato il successo della prima infornata di inoculi sperimentali: un italiano su due non vedeva l’ora di sottoporvisi, convinto di mettersi al riparo dalla patologia influenzale. Poi c’è stato bisogno di convincere molti anziani, dubbiosi: a questo è servito, anche, l’arruolamento di un generale in uniforme dal alpino. Ma i numeri non erano ancora soddisfacenti, per i “vaccinatori”. Così, Mario Draghi ha fatto ricorso all’obbligo, introducendo una sorta di Tso. Vuoi continuare a lavorare? Devi sottoporti all’inoculo, prendere o lasciare. Prime vittime del ricatto: personale sanitario e operatori scolastici. A ruota, dal 15 ottobre tutti gli altri. Nel frattempo, la situazione è degenerata: la farmacovigilanza dell’Ema ora parla di 24.000 morti sospette, correlabili al “vaccino”, e 2 milioni di europei che hanno dovuto ricorrere a cure sanitarie dopo aver ricevuto le dosi. E proprio il carattere ricattatorio del Green Pass, che secondo vari giuristi sarebbe del tutto incostituzionale, ha messo in subbuglio mezza Italia.
Cartina di tornasole: le elezioni amministrative di ottobre sono state disertate da un elettore su due. Le piazze hanno preso a riempirsi, e lo Stato si è abbassato a ricorrere alla violenza per sgomberare i portuali di Trieste, insorti contro il decreto “infame”. In parallelo, molto clamore ha suscitato l’ennesimo suggello simbolico, giusto il 15 ottobre: l’apertura della Porta dell’Inferno (sfortunata opera “maledetta” di Auguste Rodin) alle Scuderie del Quirinale. Come dire: abbiamo in serbo qualcosa di poco piacevole, per i sudditi? Ma attenti: il Green Pass obbligatorio è solo l’antipasto. Lo sostiene Roberto Mazzoni, giornalista che ha seguito dalla Florida le presidenziali
Usa 2020, al termine delle quali sarebbe stato “eletto” Joe Biden, con l’aiuto del voto postale e dei computer di Dominion. Elezioni “sporche”: come se si dovesse togliere di mezzo a tutti i costi un politico ostile al Grande Reset, cioè il programma globale candidamente annunciato – in diversi libri – da Klaus Schwab, il patron di Davos. Precisamente: fine delle libertà individuali, in nome di un controllo orwelliano sugli individui.
La “pandemia”? Un’ottima occasione per imporre comportamenti che – senza il terrorismo sanitario – non sarebbero mai stati accettati. Ergo: oggi il Green Pass “vaccinale” (da rinnovare in eterno) non sarebbe che il prologo del “passaporto a punti”, di stampo cinese, destinato agli ex cittadini occidentali, un tempo liberi, quando ancora funzionava la loro pur difettosa
democrazia. Incubi? Lo si verificherà presto, data la fretta – più che sospetta – con cui il piano procede. E attenzione: i desiderata di Davos coincidono con l’agenda Onu e con il Green New Deal dell’Ue, propiziato dall’innocente, inconsapevole Greta. Previsione: archiviato il Covid-19, sarà la pretesa “emergenza climatica” ad armare le prossime imposizioni, costringendo le persone a nuove, drammatiche rinunce. Sacrifici che rafforzeranno il dominio dell’élite mondialista fino al punto – paventano i pessimisti – da imporre l’inoculo di nanochip, attraverso cui controllare ogni aspetto della vita di ciascuno, compreso l’accesso alla moneta (solo digitale, a breve).
Allucinazioni distopiche? Non la pensa così Ilaria Bifarini: il Grande Reset, dice l’economista, è pienamente in corso. E con Mario Draghi sta accelerando vertiginosamente. Un colossale test, per vedere fino a che punto è possibile “strapazzare” l’Italia, da sempre paese-laboratorio per i destini dell’Occidente. Paese che, oltretutto, ospita il Vaticano. Appunto, e Bergoglio? Eccolo in azione, il “progressista” Papa Francesco: a fine 2020 ha rifiutato di ricevere Mike Pompeo, confermando la cessione al regime di Pechino del
potere di nomina dei vescovi cattolici in Cina. E oggi definisce “un atto d’amore” il fatto di sottoporsi all’inoculo del siero genico sperimentale. Il Pontefice fa coppia con Draghi, secondo cui – testualmente – se non ti “vaccini”, muori (e fai morire anche gli altri). Sottinteso: il “vaccino” per il Covid funziona. Cioè: protegge dal contagio ed evita gli effetti peggiori della malattia. Magari fosse vero: chi si è “vaccinato” continua a infettarsi, anche ammalandosi, e a contagiare il prossimo.
Ammette il ministero della sanità della Gran Bretagna: nelle terapie intensive, sono “vaccinati” quattro pazienti su cinque. Peraltro, il Regno Unito ha somministrato il siero C-19 alla quasi totalità della popolazione. Cosa che i media evitano di ricordare, mentre biasimano la “irresponsabile” decisione di Londra di revocare ogni restrizione. Così i contagi galoppano, scrivono i giornali. Tacendo però sull’altra verità: e cioè che l’epidemia non fa differenze tra “vaccinati” e non. Segno che il “siero magico” è largamente inefficace. Importa a qualcuno, saperlo? Forse sì: c’è una coscienza critica che si sta diffondendo a macchia d’olio, nonostante la censura “cinese” imposta dai social, anche in Italia. Numeri che impressionano un osservatore speciale come Carlo Freccero: l’Istituto Superiore di Sanità ha appena ammesso che il terribile virus avrebbe ucciso – da solo, senza l’aiuto di gravi malattie compresenti – meno di 4.000 italiani, contro i 130.000 classificati “morti per Covid”.
Nonostante questo, però, si accelera: Green Pass obbligatorio. Come se le notizie non esistessero. Come se non esistessero le terapie, né i medici curanti (molti dei quali nel frattempo sospesi, se non radiati). E peggio: sempre per generare ansia sociale, ora si torna a manovrare anche la leva socio-economica. Pur in assenza di vere
crisi energetiche, si paventa un inverno spaventoso (guardacaso, come la porta infernale di Rodin). Facile: si rallenta la distribuzione, in modo artificioso, e così i prezzi volano alle stelle. Iper-inflazione, che colpisce ovunque: dal pieno di benzina alla spesa quotidiana. L’obiettivo non cambia, a quanto pare: dopo il panico sanitario, anche l’insicurezza sociale. Per ottenere cosa? Ovvio: un’obbediente sottomissione, sempre in ossequio all’agenda di Davos. Domanda: perché proprio adesso?
Ecco, appunto. Su questo si interroga lo storico Nicola Bizzi, editore di Aurora Boreale e co-autore del fortunato, coraggioso instant-book “Operazione Corona”. Appassionato di archeologia “proibita”, Bizzi vanta anche contatti con il mondo dell’intelligence. E conferma: c’è chi teme che, nel citato 2024, la Terra potrebbe ricevere visite problematiche. L’ipotesi: sarebbero di ritorno le “divinità” che la tradizione eleusina chiama “titaniche”, e che la letteratura antica descrive come “sfrattate” dal nostro pianeta 20.000 anni fa, al termine della Titanomachia di cui parla Esiodo. Bizzi prova a leggere tra le righe della mitologia, scovando un dettaglio: non è curioso che la principale vittima del golpe mondiale chiamato Operazione Corona sia proprio l’Occidente, fino a ieri protetto dalla sua
democrazia? Nel mirino, in effetti, si ritrovano soprattutto l’
Europa, il Nord America, l’Australia e la Nuova Zelanda.
Secondo il mito eleusino, i Titani “atlantidei” venuti da Tau-Ceti generarono una particolare parte dell’umanità, quella occidentale (che secondo ipotesi paleontologiche corrisponderebbe, a livello preistorico, all’Uomo di Cro-Magnon). Semplici suggestioni? Nelle Georgia Guidestones si auspica che la popolazione mondiale non superi il mezzo miliardo di unità. Nel 2017, il sito statunitense “Deagel” presentava proiezioni in base alle quali la popolazione occidentale sarebbe stata letteralmente dimezzata. In altri termini, l’Istat ha appena ricordato che l’Italia – perdurante la denatalità che la affligge – potrebbe ridursi a essere un paese di appena 32 milioni di abitanti. Nell’attuale direzione del massimo
potere, una voce come quella di Fausto Carotenuto (già analista dell’intelligence) riconosce le storiche direttive del Club di Roma: usare l’ideologia “green”, maneggiata dall’oligarchia finanziaria, per contenere la demografia, tagliare e ridurre. Ergo, necessariamente: centralizzare. E quindi digitalizzare progressivamente l’essere umano, per poterlo controllare meglio.
C’è qualcosa di potenzialmente “alieno”, nel piano – a tappe forzate – che parte dallo sfruttamento manipolato del Covid per arrivare al “vaccino”, quindi al Green Pass, cioè al punto di partenza dell’eventuale regime totalitario universale basato sul “credito sociale”, di marca cinese, per ottenere neo-sudditi definitivamente controllabili, in ogni aspetto della loro vita? In tempo di pace, qualsiasi idea meriterebbe un rispettoso dibattito, ma oggi questa possibilità sembra sia esclusa. Il mainstream pratica la più brutale e inaudita delle censure: tutte le ipotesi sgradite vengono classificate “bufale”. Poi c’è chi condanna i cosiddetti complottisti (spesso iperbolici, nelle loro tesi) accusandoli di aiutare involontariamente l’establishment a screditare l’intero pensiero libero. Verissimo, ma a patto che non si dimentichi un dettaglio essenziale: è il
potere, in prima battuta, a essere reticente o fuorviante. In assenza di verità accertate, quindi, è ovvio aspettarsi anche le illazioni più spericolate.
Discorsi comunque difficili, da affrontare, in un mondo che – direbbe Mauro Biglino – crede ancora che la Bibbia (letta obbligatoriamente sempre e solo in chiave simbolico-teologica) parli del Dio unico dei monoteismi, anziché degli Elohim che avrebbero “fabbricato” con la genetica una parte dell’umanità. Un altro studioso italiano, Riccardo Magnani, ha appena dimostrato che Cristoforo Colombo non solo non ha mai “scoperto l’America”, ma addirittura non sarebbe mai neppure esistito. In compenso, lo stesso ricercatore – in un libro di prossima uscita – si prepara a documentare la sua ultima intuizione: Lorenzo il Magnifico non era italiano, ma americano. Seriamente: Lorenzo, dice Magnani, era di stirpe reale Inca. Sarebbe finito a Firenze (adottato dai Medici) in seguito ai viaggi oceanici intrapresi, almeno mezzo secolo prima, dalla signoria fiorentina. Obiettivo dell’alleanza: fare in modo che a guidare l’
Europa fosse l’America del culto solare, scalzando l’oscurantismo varato dalla religione romana violentemente imposta da Teodosio nel quarto secolo dopo Cristo.
Una religione che sarebbe stata “costruita” a tavolino da personaggi come Paolo di Tarso, Giuseppe d’Arimatea, lo storico Giuseppe Flavio e, pare, il filosofo Lucio Anneo Seneca. Uomini forse vicini alla elusiva, potentissima Struttura di cui parla Paolo Rumor nel libro “L’altra
Europa”: un network occulto che reggerebbe ininterrottamente il mondo da 12.000 anni, cioè da quando la civiltà terrestre sarebbe riemersa dalle macerie dopo i devastanti cataclismi di origine stellare ora individuati con precisione dai geofisici. Ergo: quegli oligarchi ante litteram avrebbero ereditato il ruolo dei plenipotenziari precedenti, gli antichi sacerdoti delle “divinità” dotate di astronavi? E quindi: le loro costruzioni – imperi, religioni, ideologie e credenze – sarebbero frutto di manipolazione, “grande opera” di una super-casta che avrebbe custodito il monopolio della conoscenza? Punti di vista, certo. Supposizioni in libertà. Del resto, ci vollero mille anni prima che qualcuno (l’umanista Lorenzo Valla, in quel caso) svelasse finalmente la reale identità del Lascito di Costantino: un volgarissimo falso, fabbricato per legittimare il
potere temporale dei Papi.
D’accordo, si potrebbe obiettare: ma tutto questo che attinenza potrebbe mai avere, con il Covid e il Green Pass? Chi lo sa. Tutte domande destinate a restare in sospeso, scommette qualcuno, fino all’esiziale, fantascientifico 2024. Davvero c’è chi teme – qui e ora – che fra due anni e mezzo potrebbe fare i conti con visitatori indesiderati? Uno studioso come Roberto Pinotti, ufologo di fama internazionale, ripete: i governi non avranno mai il coraggio di ammettere di essere semplici marionette, al servizio di poteri alieni. Letteralmente: poteri esercitati da extraterrestri, stabilmente presenti sul nostro pianeta. E se le ultime indiscrezioni sugli Ufo servissero a preparare il terreno, abituando l’opinione pubblica all’idea di dover affrontare – un giorno – una minaccia spaziale? Cioè: alieni ostili a quelli che (stando a Pinotti) oggi controllano la Terra? E poi: intrusi nemici dell’umanità, o solo dell’élite – terrestre e non – che la starebbe dominando da millenni? Comunque sia: se uno pensa all’apocalisse-Covid, non può non domandarselo: perché tutto questo avviene proprio adesso?
Già: perché questa gran fretta di introdurre il Green Pass, il Green Deal, il Green Armageddon cinese? Restiamo coi piedi per terra, implorerebbe il realista: parliamo di cose serie, di contagi e tamponi. Benissimo: i contagi sono larghissimamente asintomatici, ma vengono spacciati per anticamera del ricovero. I tamponi? Non sono affidabili: lo ha detto l’inventore del test Pcr, Premio Nobel, e l’ha ribadito l’azienda che ha brevettato i “cotton fioc”. Il campione biologico prelevato viene “amplificato” troppe volte, facendo emergere le tracce di qualsiasi virus pregresso. Eppure: è proprio l’inattendibile tampone, il “purgatorio” cui è obbligato a sottoporsi, oggi, chi si sottrae all’inoculo genico. Il tutto, senza il minimo senso del ridicolo. A proposito di serietà: quando “servivano” per creare allarme, i tamponi erano gratuiti. Oggi invece costano un salasso, per il lavoratore medio che deve pagarne 3 a settimana. Con che coraggio, quindi, diffidare di chi sfoglia libri antichi e magari oggi insiste nello scrutare l’enigmatico cielo del 2024?